Una Provincia tutta da gustare!
Proponiamo esperienze eno-gastronomiche nell'antica terra del Montefeltro, tra le valli del Conca e del Marecchia.
Incontreremo uliveti, mulini, conventi, pievi, ville, querce secolari, asparagi selvatici, erbe di campo, antiche tradizioni culinarie e simpatici osti che raccontano:
………………. vicino a Perticara una volta 2000 minatori scavavano lo zolfo dalle viscere della terra, oggi i loro figli sotterrano il formaggio per trasformarlo in un profumatissimo formaggio di fossa chiamato “Ambra di Talamello”;
……………il fumo delle carbonaie si sente ancora nell’aria della Valle dell’Auro”. Oggi i tempi sono cambiati e non è più l’occupazione di tutti portare il legno a basto di mulo fino alla “ cotta” per farlo diventare carbone. Oggigiorno la carbonella la usano per il barbecue. La razza bovina della nostra zona appenninica promette delle “tagliate” eccezionali!
………………l’albero del “pepe”, antica spezia preziosa, non è frequente nell’Italia centrale. Eppure nel Montefeltro si possono trovare due vicino ad antichi conventi francescani;
…..ogni settimana col pane si regalava il “cascione”. Fatta la sfoglia senza uova, con la pasta del pane, si metteva dentro un fascetto di bietole crude, condite con olio e sale: si richiudeva la pasta e si metteva in forno…..Il cascione si gusta tuttora, anzi è diventato il “fastfood” di questa zona: lo si mangia caldo con un po’ di cacio….
…………..l’antica tradizione di lavorare e salare prosciutti risale al 1407 come testimonia un atto del Conte Guidantonio, un ordine che si facesse mercato in Montecerignone, ogni lunedì, e che proibiva di vendere altrove porci e carne salate…..
……….l’amore per la buona tavola per Giocchino Rossini iniziava spesso un sontuoso brodo di cappone e quando questo brodo era pronto faceva scendere in esso i “passatelli”, ovvero un composto che aveva preparato “pestando al mortaio e passando al setaccio la quantità voluta di filetti di manzo unitamente a pochi spinaci, tuorli d’uovo e formaggio grattuggiato......”